Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relative a Cipro

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) è l'organo delle Nazioni Unite incaricato di mantenere la pace e la sicurezza tra le nazioni. Mentre altri organi delle Nazioni Unite formulano solo raccomandazioni ai governi membri, il Consiglio di sicurezza ha il potere di prendere decisioni che i governi membri devono eseguire se rientrano nel capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite. Le decisioni del Consiglio sono note come Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Uno Stato membro delle Nazioni Unite è obbligato a rispettare la Carta delle Nazioni Unite e i membri delle Nazioni Unite sono vincolati dai suoi articoli. Cipro sostiene che la Turchia abbia violato la Carta contro la Repubblica di Cipro. La Turchia non riconosce la continuazione dell'esistenza della Repubblica di Cipro, come stabilito dagli accordi di Londra e Zurigo. La Turchia si riferisce alla Repubblica di Cipro come "amministrazione greco-cipriota" o "Cipro meridionale".[1][2]

Nel 1974 la Turchia invase Cipro, dopo un colpo di stato militare organizzato dalla giunta greca contro il governo di Cipro legittimamente eletto sotto il presidente Makarios. L'esercito turco occupò successivamente circa il 38% del territorio dell'isola che fino ad oggi rimane de facto diviso con la "Repubblica turca di Cipro del Nord" (RTNC) proclamata nel 1983 a seguito di un UDI dai turco-ciprioti. La "RTCN" è un'entità illegale secondo le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la risoluzione 541 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la risoluzione 550 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ed è riconosciuta solo dalla Turchia. Quest'ultima è stato successivamente condannato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) per violazioni dei diritti umani a Cipro.

  1. ^ From Rep. of Turkey Ministry of Foreign Affairs, su Republic of Turkey Ministry of Foreign Affairs. URL consultato il 18 dicembre 2021.
  2. ^ From Rep. of Turkey Ministry of Foreign Affairs, su Republic of Turkey Ministry of Foreign Affairs. URL consultato il 18 dicembre 2021.

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